[BOOM] Roberta Lombardi (M5s) bocca della verità, e asfalta Virginia Raggi: “I romani non la rivoteranno”

“Vorrei che il Movimento completasse quello che ha iniziato in questi 5 anni di governo di Roma, tornando vittorioso in Campidoglio una seconda volta. Ma per come vivo io la città, credo che Raggi non sia una candidata vincente. È un discorso pragmatico, non personale”. Così Roberta Lombardi, in un’intervista a La Stampa. Una dichiarazione che affossa decisamente le ambizioni della sindaca di Roma.

“Mi piacerebbe fare la governatrice della Regione Lazio – prosegue il big pentastellato – mi sono già candidata presidente. Certe cose però andrebbero prima condivise con le persone che si vogliono coinvolgere in certi progetti”.

Ma Roberta Lombardi non boccia solo l’ex amica Virginia (nella foto le due esponenti grilline insieme).  “Sono stufa di questa discussione, che gira sempre intorno ai di Alessandro Di Battista o Luigi Di Maio”, dice ancora la capogruppo M5s alla Regione Lazio. Inoltre, “se rimaniamo fermi sulle individualità, moriamo”. Fra le due analisi della sconfitta quella di Di Maio e quella di Di Battista “scelgo la terza – dice Lombardi – quella di Roberto Fico, che sottolinea la responsabilità collettiva del risultato. Ci siamo dentro tutti, da chi ha costruito una carriera politica usando il Movimento fino all’ultimo che si lamenta nelle chat ma è terrorizzato dai cambiamenti. Mi indigna vedere incolpato Vito Crimi. Chi fa il fenomeno dovrebbe ringraziarlo”.

Tornando a Di Maio e a Di Battista e alle loro visioni opposte del futuro del Movimento 5 Stelle, Lombardi spiega che “sono compatibili. Non devono esserci alleanze a tutti i costi, ma nemmeno approcci pregiudiziali e ideologici. Io preferisco provare a cambiare le cose governando e farlo dove si può costruire un percorso comune. Per questo, tra Salvini e Zingaretti, scelgo sempre il secondo”.

“Spero che Beppe Grillo avvii, da garante, un percorso di traghettamento verso gli Stati Generali – prosegue Roberta Lombardi – In questo momento abbiamo la necessità di entrare in una fase nuova e lui ha la forza di portarci in quella direzione. Serve subito un gruppo di traghettatori indicato da Grillo, con un incarico a tempo, fino al primo weekend di marzo magari, e che abbia due compiti: la riorganizzazione territoriale, con la mappatura dei gruppi locali, e l’organizzazione del congresso. Un gruppo snello che rappresenti tutti i livelli: un europarlamentare, quattro parlamentari, due consiglieri regionali e due comunali”.

Quanto agli Stati Generali in presenza entro fine ottobre di cui parlano Di Maio e Taverna, Lombardi afferma che “non ci sarebbe il tempo di coinvolgere i territori e diventerebbe un’operazione vuota e inutile come quella dei facilitatori. Una mozione preconfezionata, scritta in pochi giorni, non può risolvere i nostri problemi. Anche chi parla di leadership adesso, vuole un percorso illogico. Dobbiamo partire da chi vogliamo essere in futuro, poi penseremo alla governance”.

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