[Boom] Mazzette e festini nel cimitero: arrestato custode. Coinvolti anche politici e un ex maresciallo dei Carabinieri

Festini al cimitero di Sezze. E poi giro di mazzette per poter decorare le tombe, o ottenerne la concessione. O ancora per avere un loculo libero. E l’accusa raccapricciante di mischiare le salme. Cui si aggiunge quella di riciclare i fiori dei funerali.

Un’inchiesta di cui parla il Messaggero e che ha portato in carcere il custode del cimitero di Sezze, Fausto Castaldi, 65 anni, già in precedenza indagato per la piscina abusiva che si era fatto costruire trasformando in villa la sua abitazione al cimitero. Con lui un’altra decina di arrestati. Tra cui il figlio, l’ex dipendente comunale Maurizio Panfilio, che assegnava loculi e tombe, i titolari di una ditta di marmi e di alcune agenzie funebri.

Tra gli indagati compaiono i nomi di un ex maresciallo dei carabinieri, di un funzionario della polizia locale, dell’attuale vice sindaco, di un ex assessore e di un ex consigliere. Nel 2019 le indagini sulla villa del custode del cimitero avevano portato a scoprire un giro di baby squillo che partecipavano ai festini organizzati nel cimitero. Ciò aveva portato all’accusa di sfruttamento della prostituzione a carico di Castaldi. Tra le giovani costrette a prostituirsi anche una ragazzina di 13 anni.

“Già nel 2018 – scrive il Messaggero – il nome di Castaldi era arrivato in consiglio comunale, appunto per la piscina della quale, poi, fu ordinata la demolizione. La sua abitazione – però – secondo gli investigatori, era usata anche per far prostituire le ragazze o per fissare gli appuntamenti che si svolgevano altrove nella villa all’interno del cimitero o anche altrove. Sempre con clienti di un certo livello, pronti a pagare e tacere. Il custode aveva il controllo assoluto del cimitero e delle attività illecite che vi si svolgevano. Già in occasione della prima indagine venne descritto come un tipo violento e senza scrupoli”.

Ora a quelle vecchie si aggiungono accuse nuove.  Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, peculato, concussione, tentativo di minaccia o violenza, esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria.“Raccapricciante – continua il Messaggero – il particolare secondo il quale, per consentire di realizzare o cedere altri loculi, il custode disponeva di traslare salme e mischiarle ai resti di altri defunti. Gli imprenditori, invece, pagavano per ottenere dal custode la realizzazione di lavori edilizi e di decorazione delle tombe già spettanti ad una società partecipata dal Comune. I cittadini pagavano per avere la sepoltura nel luogo da loro preferito”.

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