Boom Le mani dell’Europa sul dopo Conte Indiscrezioni in nostro possesso: Conte candidato premier del M5s

By Gaetano Daniele

Ormai è sotto gli occhi di tutti che questa accozzaglia di signori e signore, da Beppe Grillo, Giuseppe Conte a Luigi Di Maio, Paola Taverna, Rocco Casalino e Alfonso Bonafede, per citarne alcuni, hanno gettato l’Italia negli abissi più profondi. Forse neanche Nemo osò spingersi tanto. Ma il nostro problema sarà il dopo Conte. Ovvero chi succederà Conte. È il premier l’unico a non accorgersene, assieme a quei grillini che si aggrappano a lui, dato quel sospiro che viene da un piccolissimo gradimento di un sondaggio a cui noi non crediamo. Non crediamo perché viviamo il Popolo, il web, e, come gli indiani abbiamo le orecchie incollate al terreno e quel sentire comune che qualcuno tenta di descrivere non lo percepiamo. Anzi.

Giuseppe Conte è riuscito a guidare due maggioranze di governo in meno di 3 anni senza produrre un cazzo. Solo proclami. Al punto che ieri si è dovuto scusare con gli italiani in merito ai ritardi. Ma sono già morti caro Conte, sai dove se le infilano le sue scuse?

Renzi, con l’accordo di Berlusconi, glielo dice tutti i giorni che vuole di più. Zingaretti invece, usa i segnali di fumo.

Ma l’indiscrezione in nostro possesso, parla di un accordo Grillo-Conte-Europa. In sintesi il prossimo candidato premier del Movimento 5 Stelle sarà proprio Giuseppe Conte. A fiancheggiarlo non più Rocco Casalino, ma Alessandro Di Battista.

Ma al momento di votare non se ne parla. L’Europa ha un accordo con il pd e con il m5s: dai migranti al mes e non intende disattenderlo, e il coronavirus diventa un alibi formidabile per non produrre un’altra autocertificazione con su scritto “VOTO”.

Quindi per il momento non facciamoci strane illusioni. Per i Grillini il dopo Conte è Conte. Per Italia Viva di Renzi, è arraffare quanto più possibile prima di estinguersi definitivamente. E per il PD, l’unico obiettivo è cercare di governare quanto più possibile, cercando, a differenza di Renzi, di accontentare i suoi capi bastone: i portatori di voti. E questo può farlo solo stando al governo. E ai Grillini, con o senza Conte, faranno voti a palate: ma quante palate, a palate.

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