
È di Ercolano (O.E.I), la mamma “orco” 32enne che finse finte percosse subite pur di usufruire di gratuito patrocinio presso un centro anti violenza di Torre del Greco (Ami) seguita dall’Avv. A.C.

Finge finte percosse subite ma picchia il figlio fino a fargli mancare il fiato per poi chiuderlo fuori la porta al freddo. Un po un controverso. È come affidare ad un piromane il compito di spegnere il fuoco sulla collina. Ma in giro c’è ancora chi è disposto a crederle? Forse si, e non sappiamo per quali scopi. Ma la verità è figliola del tempo, e prima o poi lo scopriremo. Infatti, pur essendo di Ercolano, la ragazza finge di essere di Torre del Greco. E per non farsi riconoscere cambia spesso nome sui social. E se qualcuno chiede delucidazioni, la spiegazione è da quella da manuale: lo faccio perché sono perseguitata. Ma da chi? Sicuramente da tre compagnie finanziarie e società di banca a cui la stessa ha presentato false buste paga. Indovinate a quale nome? Proprio a nostro nome. La truffatrice sfrutta il nostro nome per chiedere prestiti. Ma solo in un caso. Si, perché in altre due circostanze (Unicredit e Intesa Sanpaolo) riesce ad ottenere prestiti senza mai restituire il maltolto. Cifre da capogiro. Forse un vizio di famiglia? Difatti i genitori sono stati condannati in via definitiva a 16 mesi di carcere per aver truffato oltre 4 compagnie assicurative fingendo decine di finti sinistri stradali. Anzi. Nel lungimirante curriculum dei genitori figurano anche altre condanne in via definitiva: furto e ricettazione. Medaglie al valore insomma. Ma la ragazza si professa sempre innocente. Lei non sa nulla, ma secondo le società i soldi od i beni sono stati dati proprie mani alla presunta truffatrice. Senza ombra di dubbio. E le firme corrispondono alla sua.
Non solo. La ragazza cerca di tamponare una ferita che sanguina da ogni dove, e promette. Sempre lei. Non altri a nome suo. È lei che promette di restituire il maltolto ma puntuale disattende gli impegni e scompare.
Infatti ith24 presenta una denuncia congiunta all’antifrode. E la società per presa visione ci gira una mail girata alla presunta truffatrice.

La ragazza promette quello che non può mantenere. Truffa, inventa false giustifiche agli occhi dei suoi amici, ma poi puntuale disattente gli impegni. Ma questa volta a promettere è lei. Del resto che senso avrebbe truffare una società finanziaria per poi restituire il maltolto?
Ith24 prende categoriche distanze dalla presunta truffatrice e si presenterà parte offesa nei processi oltre alla denuncia di usurpazione di titoli e truffa.
Da indiscrezioni si vocifera di una complicità da parte dei suoi genitori:


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