Boom Conte e Casalino rispondono a Bechis sull’ospedale a Palazzo Chigi, ma il direttore replica: “Soltanto balle”

By Pasquale Aveta (per ith24)

Ormai è alle cronache nazionali l’inchiesta portata avanti dal direttore del Tempo Franco Bechis, sull’Ospedale da campo fatto costruire dal Premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, con tanto di camici, mascherine, bombole di ossigeno e tutto il resto necessario, mentre nelle strutture ospedaliere medici ed infermieri morivano sotto i colpi del virus.

Ma Casalino risponde. Nella missiva del portavoce di Conte si nega una sola cosa: il fatto che a Palazzo si sia costituito un vero e proprio ospedale, anche se poco ci manca. Per il resto tutto viene confermato, anche la fornitura destinata a Conte prima ancora che venisse destinata a chi davvero ne aveva bisogno: gli ospedali.

Nella nota del Viminale, si legge: “Si fa presente che il ministro per la Pubblica Amministrazione ha emanato, il 25 febbraio 2020, una direttiva che ha imposto a tutte le amministrazioni pubbliche l’adozione di misure di igiene e di protezione a beneficio di tutti i dipendenti e di tutti coloro che, a diverso titolo, operano o si trovano presso l’amministrazione. Nei giorni successivi all’emanazione di questa direttiva, la Presidenza del Consiglio ha avviato le procedure negoziali che hanno portato all’acquisto e alla consegna di 1.250 litri di gel igienizzante, di 310 confezioni da 100 guanti ciascuna e di 11.600 mascherine chirurgiche; altre 32.400 mascherine chirurgiche sono state pure ordinate e dovrebbero essere consegnate, in base all’originaria previsione, a fine maggio”.

Ma la risposta non solo non soddisfa il direttore del Tempo che fa notare che quando il Premier si accorge di aver detto una sciocchezza, scarica la responsabilità su qualcun altro, ma dimostra come si siano spesi miglIaia di euro in mascherine, altre ancora in arrivo, mentre nelle strutture sanitarie mancavano.

Anche se va precisato che nella lettera il premier fa riferimento a un provvedimento del ministro Fabiana Dadone. “Evidentemente – tuona Franco Bechis – conta più lei del premier, e sentirsi dire che Conte ha solo obbedito da primo della classe alla Dadone è sicuramente divertente anche se travalica il limite della tolleranza verso la pura presa in giro”. .

Ma non finisce qui, perché di balle Conte ne ha raccontate a iosa, e se non sei bravo a ricordartele tutte, rischi di essere travolto, difatti, Bechis, consultando la banca dati storica delle forniture del governo italiano, non ha mai trovato – a differenza di quanto sostenuto da Casalino & Co. – nessuna gara in precedenza per la fornitura di mascherine, guanti in nitrile e camici protettivi peri visitatori di palazzo Chigi. Niente, dunque, di più delle solite fandonie. Solo balle.

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