Boom Anche Harvard boccia Conte e Zingaretti: “Indecisi e tardivi”

By Giuseppe Falco (per ith24)

Che il Premier Giuseppe Conte non sia all’altezza di questa pandemia, lo sapevamo tutti. Ma che anche Harvard, la prestigiosa università americana, abbia speso parole negative per Conte, vuol dire che i danni sono veramente incalcolabili. Infatti, l’università, ha pubblicato sulla sua principale rivista uno studio che straccia il governo Conte e la sciagurata gestione del coronavirus. Un’analisi scientifica che non lascia nessuna interpretazione, Conte ha fallito. Una valutazione molto vicina anche a quella del New York Time.

Ecco la nota dell’università Harvard: “lo scopo di questo articolo – firmato Sadun, Pisano e Zanini – è di aiutare i politici statunitensi ed europei a tutti i livelli a imparare dagli errori dell’Italia in modo che possano riconoscere e affrontare le sfide senza precedenti presentate dalla crisi in rapida espansione. Nelle sue fasi iniziali, la crisi di Covid-19 in Italia non è stata gestita affatto come una crisi. Le dichiarazioni iniziali sullo stato di emergenza sono state accolte dallo scetticismo sia da parte dell’opinione pubblica che da molti esponenti politici. Sebbene diversi scienziati avessero avvertito del potenziale catastrofico del contagio. Addirittura, alla fine di febbraio alcuni importanti politici italiani si erano impegnati in una iniziativa pubblica a Milano per sottolineare che l’economia non doveva andare nel panico e fermarsi a causa del virus. Una settimana dopo, uno di questi politici (Zingaretti ndr) è risultato positivo al Covid-19″.

E ancora: “Una seconda lezione che si può trarre dall’esperienza italiana è rappresentata dai pericoli delle soluzioni parziali. Il governo italiano ha affrontato la pandemia di Covid-19 emanando una serie di decreti che aumentavano gradualmente le restrizioni all’interno delle aree di blocco (“zone rosse”), che venivano poi espanse fino a quando non si applicavano infine all’intero Paese.
In tempi normali, questo approccio sarebbe probabilmente considerato prudente e forse anche saggio. In questa situazione, ha fallito per due motivi. Innanzitutto, non era coerente con la rapida diffusione esponenziale del virus. In secondo luogo, l’approccio selettivo potrebbe aver involontariamente facilitato la diffusione del virus. Quando il decreto che annunciava la chiusura dell’Italia settentrionale è diventato pubblico, ha fatto esplodere un massiccio esodo nell’Italia meridionale, senza dubbio diffondendo il virus in regioni in cui non era presente”.

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