Bonaccini prende le distanze dalla Schlein: “Meloni persona seria e disponibile”. Formigli va di bile…

Stefano  Bonaccini intervistato a “Piazza Pulita” infligge due duri colpi: uno alla Schlein collegata fino a un attimo prima da Corrado Formigli nella puntata di giovedì 25 maggio; e un’altro al conduttore che sbianca di fronte alla frase: “Con Meloni ho un ottimo rapporto. Ho trovato una persona disponibile e seria, sta facendo quello che ha detto a noi; e vedremo se manterrà gli impegni. I primi atti sono molto positivi. Il commissario non si può fare in 24 o 48 ore, ora pensiamo all’emergenza”. Il conduttore, sbianca, china la testa e frettolosamente passa ad altro congedando il governatore dell’Emilia Romagna che aveva passato l’intera giornata con il premier e la commissaria Ue Ursulta von der Leyen ad incontrare sfollati e alluvionati. Praticamente Bonaccini ha affermato con altre parole il senso delle dichiarazioni del premier nella conferenza stampa di qualche ora prima a Bologna: “il mio problema è trovare risorse per lenergrnza, poi decidere chi le spende”. Invece anche a Formigli preme soprattutto la questione del commissario all’emergenza. Per cui le parole equilibrate del presidente della regione devastatadall’alluvione lo spiazzano.

Quanto Elly Schlein era stata, al solito, fumosa sull’alluvione e le responsabilità della regione di cui era vicepresidente; quanto la segretaria del Pd aveva gettato veleno su Meloni, il governo, il metodo Rai; tanto Bonaccini ha usato misura e apprezzamento per la premier e le misure ingenti messe in campo. Più volte in questi giorni ha ringraziato pubblicamente Meloni e i ministri per la vininanza formale e sostanziale. Dalle sue parole si evince che non smania per la questione sul commissario sul quale in conduttore e svisncato. Non pareva vero a Formigli portarlo sulle presunte divisioni nel centrodestra sulla nomina. Bonaccini ha preferito parlare della realtà devastante che vede sotto i suoi occhi. E  lancia un messaggio alla premier Giorgia Meloni, con cui si è instaurato in rapporto di vicinanza umana. E scandisce: “Non è importante il destino di Stefano Bonaccini. Stefano Bonaccini c’è e ci sarà finché non avremo ricostruito tutto e si batterà fino a che i cittadini e le imprese non avranno ricevuto il 100% degli indennizzi, come accaduto per il terremoto del 2012″. Parole di buon senso. Che smentiscono, toni, forma e sostanza della sua segretaria che poco prima negli studi di La7 aveva fatto a strame il governo.

Formigli aveva offerto su un piatto d’argento il frutto avvelenato della polemica politica, ma Bonaccini non c’è cascato. “Io sono un uomo di sinistra- ribadisce a Formigli-  lei è una donna di destra: siamo avversari ma rappresentiamo le istituzioni e una comunità che comprende anche chi non ti voterà mai. Io sono 9 anni che sono commissario, terminerò il 31 dicembre. Ho avuto a che fare con 7 governi diversi:tutti hanno rispettato gli impegni ma se non fa le cose che dice protesterò duramente”.

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