Bonaccini o Schlein: è il giorno delle primarie Pd. Zanda: “Votiamo con un metodo bizzarro”

“I gazebo (delle primarie Pd) sono aperti. Buon voto a tutti. Orgogliosi di una comunità che decide del proprio futuro con democrazia e partecipazione. Lo scrive il segretario uscente del Pd Enrico Letta su Twitter.

Questa sera il Partito democratico avrà dunque il nome del suo nuovo segretario. La sfida delle primarie per la successione di Enrico Letta è tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Ma sul sistema di voto sono tutti d’accordo. Va cambiato. In un’intervista a Repubblica l’ex tesoriere Pd, Luigi Zanda ribadisce: “Come hanno già detto Bonaccini e Schlein bisogna modificare le regole. Sei mesi per fare un congresso sono un’enormità e le primarie devono servire per selezionare i candidati alla guida delle istituzioni — Comuni, Regioni e Governo — mentre sarebbe bene che il segretario del partito lo eleggessero gli iscritti. Il doppio voto nei circoli e poi ai gazebo è un metodo bizzarro”.

Non bisognava pensarci prima? “Stiamo attraversando una fase molto complicata – dice l’ex senatore dem – abbiamo cambiato lo Statuto per far votare Elly Schlein e Articolo1. Visto che c’eravamo potevamo affrontare questioni di maggiore sostanza. Ridiamo forza al partito sui territori e aumenteranno anche gli iscritti”. Zanda, conclude, voterà Bonaccini “perché è un amministratore solido e perché non posso votare per una deputata che si è iscritta al partito il giorno prima di candidarsi”.

L’incognita è sull’affluenza al voto: la stima e l’auspicio dei vertici Pd è tra le 700mila e un milione di elettori. Quando venne scelto il primo segretario, Walter Veltroni, l’affluenza fu di 3 milioni e mezzo di cittadini.

È possibile votare dalle 8 alle 20 nei 5.500 seggi allestiti in tutta Italia, portando con sé un documento di identità, la tessera elettorale e due euro per le spese.

È previsto anche il voto online, ma solo per chi ha effettuato una pre-registrazione con lo Spid e a particolari condizioni, tra cui una distanza di almeno 20 chilometri dai seggi. Possono votare anche i non iscritti al partito: il voto è infatti aperto a tutte le persone con cittadinanza italiana, i cittadini europei residenti in Italia e quelli extra-Ue con regolare permesso di soggiorno che dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Pd, di sostenerlo alle elezioni e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori. Contestualmente si eleggono anche i componenti l’Assemblea nazionale. Le ultime primarie del Pd si svolsero nel 2019. A vincerle fu Nicola Zingaretti che però nel 2021, a causa di polemiche interne al partito, si dimise lasciando il campo a Enrico Letta.

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