Bagarre al Senato: il governo va sotto, e volano stracci


Scatta un importante campanello d’allarme per Mario Draghi. Il dl Capienze relativo alle attività culturali, sportive e ricreative è stato approvato dal Senato con 174 voti favorevoli e 20 contrari. Ma non sono mancate fibrillazioni: il governo è stato battuto a Palazzo Madama su due emendamenti che sono passati nonostante il parere contrario dell’esecutivo. Il primo riguarda due proposte di Forza Italia e Lega che permettono di riempire gli autobus turistici, con il green pass, al 100% nel rispetto delle normative vigenti.

Il secondo emendamento invece, proposto da Giuseppe Cucca di Italia Viva, punta a estendere a 68 anni – per la durata dell’emergenza sanitaria – il limite d’età per i direttori generali delle aziende sanitarie locali, di quelle ospedaliere e degli altri enti del servizio sanitario nazionale.

Appare evidente come la situazione sia piuttosto animata. La temperatura raggiunta è alta: Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto la sospensionedell’Aula per l’eccesso di brusio che rende difficile seguire i lavori e anche Maria Domenica Castellone, capogruppo M5S, ha chiesto di sospendere i lavori dell’Aula per riunire il gruppo “alla luce di quanto è successo”. Ma la richiesta di sospensione, posta ai voti dell’Assemblea, è stata respinta. Fdi sostiene che “dove il governo non pone la fiducia, vengono fuori le crepe della maggioranza”.

Non possono ovviamente mancare le reazioni politiche. A sferrare subito un duro attacco è il Partito democratico, che per bocca di Simona Malpezzi chiede chiarezza sulle reali intenzioni dei partiti e sulla disponibilità o meno a proseguire questa esperienza di governo: “È arrivato il momento che centrodestra e Italia Viva chiariscano se hanno ancora fiducia nel governo Draghi”. Il Pd non ha digerito il fatto che alcuni partiti di maggioranza abbiano votato in Senato insieme a Fratelli d’Italia senza l’avallo dell’esecutivo.

Dunque i dem, soprattutto in vista dell’iter parlamentare della legge di bilancio, pretendono “un metodo di lavoro condiviso” per evitare amare sorprese su una partita delicata come quella della manovra. E il precedente di oggi potrebbe pesare per i rapporti all’interno del governo. Il Partito democratico dal suo canto ha ribadito a chiare lettere la totale fiducia al governo ed è intenzionato a restarci “con serietà e responsabilità”. Ma il dito della Malpezzi è puntato contro centrodestra e renziani: “Mi domando se anche Lega, Forza Italia e Italia Viva si stiamo comportando nello stesso modo”.

Non è tardata ad arrivare la precisazione di Forza Italia. Il partito azzurro ha sgomberato le polemiche dal campo e ha chiarito che i voti a favore di alcuni emendamenti su specifiche questioni di merito “non mettono in alcun modo in forse l’appoggio di Forza Italia al governo”. Il senatore azzurro Nazario Pagano confida ancora nell’esecutivo “affinché gli italiani possano trascorrere un Natale sereno”.

In tutto ciò arriva la reazione dell’opposizione. Fratelli d’Italia assicura che “non intende stare a guardare” le divisioni che stanno caratterizzando il governo: il partito di Giorgia Meloni ha confermato l’intenzione di “essere incisivo” in occasione della manovra, magari provando a ottenere una sponda vincente come accaduto oggi. FdI giura battaglia su alcune tematiche chiave come reddito di cittadinanza, bonus edilizi e taglio delle tasse: “Dalle altre forze politiche ci aspettiamo disponibilità e buon senso, non per rispetto verso di noi, ma per il bene degli italiani”.

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