AstraZeneca, non ce la fa l’insegnante Piemontese. Rischio psicosi. Palù: c’è troppa emotività

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IlPiemonte ha sospeso le vaccinazioni con il siero di AstraZeneca per qualche ora. La decisione,  dopo la notizia che era morto un insegnante a Biella questa notte. Il docente, classe 1963, aveva ricevuto il vaccino nel centro vaccinale di Candelo. La sospensione del vaccino è durata il tempo di individuare e isolare il lotto del quale faceva parte la dose somministrata all’insegnante biellese deceduto. Dopo l’individuazione del lotto, proseguono ora regolarmente le somministrazioni di vaccini. In attesa delle decisioni dell’Aifa e della Commissione piemontese per la farmacovigilanza, che è stata già convocata.

Intanto, dopo le notizia nei giorni scorsi, anche in Piemonte si sono verificati casi di persone che hanno rinunciato a farsi inoculare questo vaccino. A quanto si apprende, sarebbe compresa tra il 10 e il 20% la percentuale di coloro che dovevano sottoporsi al vaccino e che avrebbero rifiutato.

Il presidente dell’Aifa Giorgio Palùsottolinea che “non c’è nessun rischio con Astrazeneca”.  “C’è molta emotività rispetto ai vaccini, già ai tempi del vaccino anti-influenzale”, osserva il professore a In mezz’ora in più, la trasmissione di Lucia Annunziata. “Ma a tutt’oggi – continua –  e questo vale per Astrazeneca, non c’è nessuna correlazione sinora dimostrata né un nesso causale” tra la somministrazione del vaccino e le morti che si sono verificate. Per questo, prima di prendere certe decisioni, “bisogna essere molto cauti”.

Nei casi ‘mortali’ contestati finora “non c’è nessuna correlazione. Per quanto riguarda il caso austriaco, si trattava di una emopatia e a Napolo di un infarto intestinale. In Sicilia è ancora in atto l’autopsia”, ha ricordato Palù.

E più precisamente, aggiunge, “sia dagli studi validativi e sia dalle milioni di dosi che sono state somministrate nel Regno Unito, un laboratorio aperto, non si sono verificati incidenti tromboembolici o mortali correlati. I casi di tromboembolia sono stati su 11 milioni 250 circa, e siamo ben al di sotto dell’incidenza di questi fenomeni nella popolazione normale, soprattutto negli anziani, uno su mille. Bisogna essere molto cauti”, aggiunge.

A proposito della decisione dell’Irlanda, che ha sospeso il vaccino inglese, “il nostro responsabile Ema mi ha appena aggiornato confortandomi sul fatto che non c’è nessuna relazione diretta e nessun rischio: alcuni Stati stanno cautelandosi in maniera intensa, ma direi che non c’è nessun rischio su Astrazeneca. La somministrazione di un vettore adenovirale può comportare un aumento dell’infiammazione e della coagulazione del sangue ma questo è stato escluso da studi molto curati, anche se è importante valutare e verificare i lotti”.

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