Arrivano a iosa in Italia, sono infetti e scappano. Il sindaco: “Non inviatene più”. Ma Lamorgese fa finta di niente

Una emergenza migranti senza fine in Sicilia. Troppe le fughe dagli Hotspot e dai Cara presenti nell’isola. Dopo una trentina a Pozzallo, un centinaio di migranti presenti nel Cara di Pian del Lago a Caltanissetta sono scappati dal centro.

All’interno del Cara, gestito dalla Società Cooperativa Essequadro sono circa 350 gli ospiti. Continuano attraverso numerose autovetture delle forze dell’ordine le ricerche a tappetto per tutto il territorio per cercare di scovare i nord africani. I migranti in fuga facevano parte di un gruppo di profughi trasferiti nella provincia nissena per eseguire la quarantena obbligatoria. Ma il sindaco di Caltanissetta, il grillino Roberto Gambino, rassicura i cittadini e allo stesso tempo lancia un grido di allarme all’esecutivo.

“Chiederò al Governo di non inviare più immigrati a Pian Del Lago. Sono tutti negativi ai tamponi, ma non è questo il punto – dice Gambino -. Chiedo la massima sicurezza della struttura. Perché in questo modo non si possono contenere. Ho appurato che 10 di loro sono stati individuati e riportati al centro e di questo ho ringraziato il questore. Ma così non si può continuare”.

Parole che sono in linea con quelle dell’assessore alla Sanità della Regione Siciliana Ruggero Razza che afferma a IlGiornale.it: “Su tutti i migranti che arrivano in Sicilia assicuriamo un controllo sanitario che, grazie all’ordinanza del presidente Musumeci, individua specifici obblighi. Ma la nostra Isola non può pagare il prezzo di politiche sbagliate che hanno comportato l’aumento degli sbarchi. “Siamo la frontiera d’Europa e pretendiamo rispetto. Questo grido di denuncia, accanto a tutte le comunità interessate, il presidente della Regione lo porterà mercoledì alla commissione Schengen”.

A quanto pare la visita di qualche tempo fa del ministro dell’Interno Lamorgese a Lampedusa non ha sortito nessun effetto in merito alla crisi migranti che subito dopo lo sblocco della quarantena dovuta al covid-19 in Sicilia, ha attanagliato l’isola. E se le fughe continuano imperterrite in numerosi centri non cessano nemmeno gli sbarchi a Lampedusa.

L’hotspot è oramai stracolmo. Il sindaco Totò Martello come il governatore Musumeci da tempo lanciano un grido d’aiuto a Roma, ma a quanto pare il governo giallo-rosso è sordo agli appelli che arrivano dalla Trinacria.

Alta è la tensione della popolazione siciliana in merito al problema. Inoltre, il segretario generale Salvatore Parello e il segretario territoriale Gianluca Vancheri della Cisl Fp delle province di AgrigentoCaltanissetta ed Enna, esprimono preoccupazione per il trasferimento presso la struttura di Pian del lago di oltre 300 immigrati che dovranno trascorrere all’interno del Cara il periodo di quarantena Covid-19. “Pur volendoci tenere fuori da qualsivoglia polemica di natura politica e, peggio ancora, dal sapore razziale – spiegano – non possiamo esimerci dal chiedere alle Istituzioni garanzie per i cittadini e soprattutto per i lavoratori che gestiranno questa fase.

Questi ultimi ci dicono con preoccupazione di essere ad esempio sprovvisti di adeguati dispositivi di protezione individuale idonei e in generale misure finalizzate ad evitare il potenziale diffondersi del Covid-19. Per questo – concludono – chiediamo rassicurazioni sul fatto che vi siano percorsi protetti e separati per i migranti in quarantena, in modo da contemperare il dovere dell’accoglienza con il diritto alla tutela della salute pubblica”.

Pubblicato da edizioni24

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