Ariecco Mimmo Lucano nelle vesti di Mimmo Lucano. La giunta rossa paga il “meeting antirazzista”

Al “Meeting Internazionale Antirazzista” il palco centrale non poteva che essere suo. Per Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace diventato l’idolo della sinistra, l’accoglienza è stata da star: l’ideatore del controverso modello di integrazione finito sotto la lente della giustizia è stato il primo super ospite della kermesse organizzata a Cecina dall’Arci e patrocinata dalla Regione Toscana. Per aprire le danze della manifestazione al via proprio ieri serviva un nome di richiamo, una voce in grado scagliarsi con fermezza contro il presunto razzismo che ancora si anniderebbe in Italia. Un volto conosciuto, già trasformato in un simbolo.

Così, davanti al pubblico dell’evento antirazzista è arrivato “Mimmo Capatosta”, pronto a dire la sua sull’attualità e a rilanciare il proprio controverso sistema di integrazione finito anche in tribunale. Sì, perché Lucano è stato condannato in primo grado (ora in attesa dell’appello) per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa e abuso di ufficio. “Io rifarei tutto quello che ho fatto, anche più forte di prima”, aveva però ribadito l’ex sindaco a margine di un incontro pubblico tenuto nei mesi scorsi a Bologna. Nessun dietrofront e nessun tentennamento. Peraltro, nei giorni dell’accesa discussione sullo ius scholae, a Cecina il super ospite aveva a disposizione un argomento caldissimo da poter affrontare. Certo, a dispetto di ogni flebile trepidazione, l’uditorio non avrà dovuto faticare troppo per scoprire il pensiero dell’ex primo cittadino calabrese.

La presenza di Lucano al Meeting Internazionale Antirazzista è però diventata anche motivo di polemiche. Non tanto per le posizioni espresse dall’ex sindaco davanti a un pubblico pronto a pendere dalle sue labbra, quanto per il sostegno economico dato all’evento dalla Regione Toscana. A quanto si apprende, infatti, la giuta di sinistra guidata dal presidente Eugenio Giani ha sborsato 30mila euro nell’ambito del patrocinio concesso alla manifestazione. Una spesa che ha suscitato critiche innanzitutto sul fronte politico, con una netta presa di posizione da parte di Fratelli d’Italia.

“Gravissimo che la Regione Toscana conceda il proprio patrocinio – di ben 30mila euro di denaro pubblico – ad un evento dell’Arci che vede protagonista un condannato del calibro di Mimmo Lucano. Non lo sanno che l’ex Sindaco di Riace è stato destinato a 13 anni di reclusione per via del suo sistema d’accoglienza dei clandestini, di associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abusi d’ufficio? E lo invitano pure ad un ‘meeting’ quale esempio di comportamento? Con quale coraggio?”, aveva tuonato sui social il capogruppo regionale del partito meloniano, Francesco Torselli.

Poi l’affondo alla giunta Giani, accusata di “buttare soldi pubblici per fare parlare un condannato che dovrebbe essere l’ultima persona ad avere voce in capitolo sull’antirazzismo”.

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