Approvata la risoluzione della maggioranza, opposizione sparsa a macchia d’olio: altro che campo largo

L’Aula di Palazzo Madama ha approvato per parti separate la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo.

Il Senato impegna il governo “a proseguire nell’azione di sostegno all’Ucraina” e “a ribadire, anche alla luce della tragedia di Cutro, la necessità che l’Unione europea intraprenda una forte azione in materia migratoria. Dando rapido seguito alle Conclusioni del Vertice del 9 febbraio con particolare riguardo alla cooperazione con i Paesi di origine e di transito al fine di prevenire le partenze irregolari, aumentare e garantire rimpatri efficaci e assicurare una lotta senza tregua alle organizzazioni criminali dei trafficanti”.

Si impegna il Governo, in sede europea, inoltre, “a sostenere un approccio costruttivo nell’iter di approvazione delle direttive europee in tema di energie rinnovabili, efficienza energetica e sulla prestazione energetica nell’edilizia e a rivedere gli orientamenti in merito alla misura del Superbonus 110 e del connesso strumento della cessione del credito al fine di garantire a livello nazionale il raggiungimento degli obiettivi del pacchetto di provvedimenti Fit for 55 in vista della neutralità climatica al 2050”.

Il capogruppo Fdi al Senato Lucio Malan, in sede di dichiarazione di voto, ha detto che “con il governo Meloni l’Italia in Europa sarà protagonista e non comprimaria. Da quando il premier Meloni è in sella all’esecutivo lo spread è sceso di 37 punti, il prezzo del gas è diminuito del 58% e il debito pubblico è sceso di 15 miliardi, mentre sappiamo, come certifica la Banca d’Italia, che dal gennaio 2021 a ottobre 2022 era aumentato di 199 miliardi. Anche sulla questione migranti la nostra Nazione si pone in modo differente rispetto al passato, chiedendo un Piano per l’Africa dopo decenni di assenza della Ue in quel continente. Il premier Meloni va al Consiglio europeo con il sostegno della maggioranza del Parlamento e dei cittadini che ci dicono di andare avanti e di tenere duro”.

Le opposizioni in questa occasione sono andate in ordine sparso, con l’evidente necessità per il M5S di smarcarsi dal Pd cercando di cavalcare il tema del pacifismo e del no alle armi a Kiev. Calenda ha addirittura annunciato il voto insieme alla maggioranza. Dunque i sogni della ricostituzione di un campo largo grazie alla novità Schlein possono per il momento tornare nel cassetto.

La segretaria dem, che non può accontentare l’ala radicale del partito schierandosi tout court contro l’aiuto all’Ucraina, ha deciso intanto di cavalcare il tema dei diritti della comunità Lgbtq+, guadagnando visibilità e carezze mediatiche. Altro che abbraccio con il M5S: tra i due partiti la concorrenza si fa ormai spietata e i sondaggi, al momento, mettono Conte all’angolo.

Pubblicato da edizioni24

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