Dopo che si è scoperto del post con critiche a Gioriga Meloni e l’ironia sulla figlia Ginevra, ecco che scatta la grossa caccia tra le toghe per rintracciare la talpa infedele. A quanto pare, secondo quanto riporta il Tempo, sarebbe partito uno strano tam tam sulle chat dei magistrati per individuare chi c’è dietro alla soffiata. Il caso è scoppiato per le parole pubblicate sui social dal giudice Antonella Marrone il 12 settembre 2022, poco prima delle elezioni politiche.
Aveva fatto uno screenshot di un post di Giorgia Meloni con cui la futura premier augurava buon primo giorno di scuola alla figlia, la piccola Ginevra. Questa foto era stata pubblicata sul suo “stato” di whatsapp, con il seguente commento: “Ah, non sono la rabbia, l’ego, l’ambizione e l’invidia a muoverla? Sentendola parlare con quel vocione rabbioso mi sembrava l’opposto. Mi sarò sbagliata”.
Il magistrato iscritto ad AreaDg a quanto pare ha cerato non poco scompiglio proprio nelle chat delle toghe “progressiste”. E la giudice è tra le firmatarie di un’ordinanza che ha rimesso in libertà alcuni migranti trattenuti in Albania grazie al protocollo firmato dal nostro governo con Tirana. Un dettaglio questo che non va dimenticato. A quanto pare già nel caso Patarnello era scoppiato il finimondo nelle chat dei magistrati. A quanto pare al momento l’attività di “indagine” tutta interna alla magistratura che non gradisce questo governo non ha avuto risultati. Ma questo clima mostra in modo chiaro quanto sia alta la tensione anche all’interno del mondo togato che ha innescato un nuovo scontro con il potere esecutivo dello Stato.