Anche i “DEPISTAGGI” e gli “APPOGGI ESTERNI” sono un reato. Cucchi, la famiglia chiede oltre 2 milioni di euro di risarcimento per i presunti depistaggi…

Al processo sui presunti depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi, processo che vede imputati 8 carabinieri, il legale della famiglia, Fabio Anselmo, compagno della sorelladel geometra romano, chiede un risarcimento di 2 milioni di euro. E dice: “Siamo stati carne da macello per queste persone, ma noi siamo esseri umani: è stato fatto di tutto per nascondere responsabilità gravi”.

Nel suo intervento nell’aula bunker di Rebibbia,  Anselmo ha ricordato come il corpo di Stefano Cucchi fosse “un mappamondo di lesioni”.

Per i presunti depistaggi sono imputati otto carabinieri: il generale Alessandro Casarsaall’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, e altri 7 carabinieri, tra cui Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma.

Le accuse, a vario titolo e a seconda delle posizioni sono quelle di falsofavoreggiamentoomessa denuncia e calunnia e, per tutti il pm Giovanni Musaròha chiesto la condanna.

“Questa è stata una vicenda tremenda per la famiglia, per gli agenti penitenziari, per lo Stato, e anche per l’Arma che è parte civile. Da queste quaranta udienze, da questa inchiesta, è emerso – ha detto l’avvocato Anselmo – che esistono tanti parti sane nell’Arma dei carabinieri”.

Nel 2015, ha ricordato Anselmo, “si è perso però il treno per poter rimediare e si è reiterato il depistaggio. Anche dopo quella data e anche per quello che è accaduto in quest’aula ci sono stati segnali inquietanti”.

“Questo processo non è solo fatto di articoli, eccezioni, è fatto di vicende umane. C’è anche chi ha avuto il coraggio di parlare”, ha detto il legale di Ilaria Cucchi e del padre Giovanni ricordando alcuni dei militari che hanno aiutato a far luce, “qualcuno lo ha fatto in ritardo ma ha avuto coraggio”.

“Quando parlo di umanità penso a Colombo Labriola (uno degli otto imputati e all’epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza, una delle stazioni dove Cucchi fu trattenuto nella camera di sicurezza ndr), non si può non apprezzare il suo comportamento processuale, il suo coraggio nel tenere testa ai superiori, la sua onestà intellettuale nel riferire ciò che andava anche contro di se’”.

Nelle conclusioni depositate dal legale di parte civile si chiede una provvisionale di 750mila euro e un risarcimento di oltre due milioni di euro.

“L’avvocatura di Stato riconosce la gravità assoluta di delitticommessi dagli imputati – Ilaria Cucchi in un post su Facebookdopo l’udienza. – Fatti che hanno impedito l’accertamento della verità”.

“Sentirlo dire mi solleva, quasi mi commuove. L’Arma ha subito un danno grave, dice. Un danno grave che deve essere risarcito. Non posso – sottolinea la sorella di Stefano Cucchi – non essere d’accordo. Non siamo soli”.

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