Regionali Emilia Romagna Ecco l’intervento sull’agricoltura del consigliere comunale Paolo Delsante, candidato al consiglio regionale con Borgonzoni Presidente

By Ith24

L’Emilia Romagna è una regione dalla multiforme attività produttiva, ma è sicuramente la
vocazione agricola quella che maggiormente la caratterizza nell’immaginario collettivo.


Nel mio nomadare, ho incontrato in questi mesi numerosi Enti, aziende o lavori autonomi
presenti sul territorio della mia provincia ed ho raccolto gli umori degli addetti ai lavori e le
numerosi istanze di chi in questo settore lavora quotidianamente.

Una delle principali richieste che mi sono sentito fare da parte delle imprese agricole
riguarda il cambiamento di atteggiamento che le istituzioni devono avere nei confronti degli
operatori del settore, con un passaggio dall’attuale clima poliziesco, presente in alcuni
ambiti delle istituzioni, ad un clima di interconnessione costruttiva.

La burocrazia è sentita come un macigno sulle spalle delle già traballanti aziende. Il
proliferare delle disposizioni normative e la loro sovrapposizione genera uno stato di
incertezza dei diritti sempre meno sostenibile. Mi è stato più volte portato l’esempio
dell’ARPAE, un agenzia che, forse abusando della propria autonomia, si è posta in balia
della propria tecnostruttura, con logiche e procedure in molte case avulsi anche dalle
scelte politiche.

La richiesta di semplificazione burocratica parte dallo strumento primario di regolazione
del settore agricolo, il PSR, partendo proprio dalla definizione di percorsi in cui gli errori
burocratici possano essere sanati facilmente per evitare di far perdere investimenti alle
imprese ed al territorio.

Molto sentita è anche la tematica dell’acqua, vero e proprio elemento base di ogni tipo di
lavorazione agricola o allevamento. Non solo lo studio di tecniche per gestire al meglio le
risorse idriche, ma anche interventi di salvaguardia del territorio e delle aree naturali sono
tra le priorità espresse dalla totalità degli agricoltori che ho incontrato.
Ho visitato Aziende che hanno fatto dell’innovazione tecnologica e della ricerca di nuove
strategie imprenditoriali un proprio fiore all’occhiello. Le istituzioni dovrebbero predisporre
azioni ed iniziative volte a realizzare in maniera capillare la diffusione della cultura
dell’innovazione.

Altra spina nel fianco evidenziata dagli imprenditori è sicuramente la difficoltà dell’accesso
al credito, che negli ultimi anni ha subito profondi cambiamenti. Le modifiche da portare
alla costruzione di nuovi modelli di ingegneria finanziaria dovranno essere finalizzate sia al
rilancio del credito con strumenti modalità congeniali al settore agroalimentare, sia a
permettere alle imprese di stare sul mercato da protagoniste, non da fattori accessori alla
programmazione produttiva.
Occorre infine valorizzare le peculiarità e le tipicità delle produzioni delle imprese agricole
del territorio. Spesso queste filiere produttive, per restare competitive sul mercato, hanno
bisogno di investimenti rilevanti con enormi costi aggiuntivi per poter sempre assicurare
sicurezza e qualità del prodotto. Occorrerà consentire agli imprenditori di operare affinché
vengano superati o abrogati tutti gli oneri ed i vincoli accessori che sono stati imposti alle
imprese con conseguenti maggiori costi e riduzione di competitività sui mercati nazionali e internazionali, come ad esempio le imposizioni delle normative UE, i disciplinari della
produzione integrata o le vessatorie prescrizioni ARPAE.
Il lavoro da fare è sicuramente tanto, la sordità dell’amministrazione regionale uscente è
stata evidenziata da tutti gli operatori che ho incontrato. È ora di dare la giusta voce anche
nelle istituzioni alle imprese che per vocazione sono la principale caratterizzazione della nostra regione.

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