Afghanistan, Gaetano Daniele: “Affidare il governo ai talebani è come affidare il compito di spegnere i roghi tossici agli stessi piromani che l’hanno appiccato”

Gaetano Daniele – Amministratore ith24

By Gaetano Daniele

Se avessi voluto scommetttere su quanto è avvenuto in Afghanistan, avrei perso anche le mutande. Solo a scrivere la denominazione di quel Paese, mi vengono in mente le perdite di amici caduti sul campo come il 1° Caporali Maggiore Massimiliano Randino. A giorni cade il suo anniversario. E basta questo a farmi saltare la nervatura.. Da decenni quella terra ha generato sangue e terrore, anche per tetraggine. Neanche i sovietici riuscirono a piegarla a un minimo di ragionevolezza. Ci provarono invano finché rassegnati rimpatriarono abbandonando quel popolo al suo destino.

Poi accadde che Bin Laden organizzò l’attentato alle Torri gemelle di New York, migliaia di morti. E gli americani ovviamente si irritarono e cercarono di vendicarsi. Contro chi? Sulle prime se la presero con l’Iraq pensando che il terrorismo fosse organizzato da Saddam Hussein. Giù botte al suo popolo fino ad annientarlo.

Nel frattempo gli statunitensi, erroneamente convinti che Bin Laden si fosse rifugiato in Afghanistan, credettero opportuno andarlo a scovare in quella sfigata nazione. Poi però si accorsero che era altrove e lo rintracciarono. Gli spararono e lo fecero secco. Teoricamente la partita poteva considerarsi chiusa. Invece no. Gli States non paghi di aver ucciso l’uomo della mattanza, seguitarono a combattere in Afghanistan per esportarvi la democrazia. Operazione velleitaria, come “Sarissa”, con tanto di morti ammazzati.

Per vent’anni hanno sparato ai talebani armati fino ai denti con tanto di RPG, esaltati islamici con il cervello di conigli, nella convinzione assurda di trasformarli in cittadini rispettosi dei costumi politici occidental. Ma due decenni di lotte non sono serviti allo scopo, nonostante pure le truppe italiane appoggiassero i colleghi militari d’Oltreoceano.

Adesso che i bigotti tifosi del burqa imperversano e dettano legge, noi diciamo che non lasceremo sole le genti di nuovo schiave dei dogmi islamici. Perfino il nostro ministro degli Esteri Di Maio ha dichiarato che sarà vicino al popolo oppresso. In quale maniera? Forse manderà delle cartoline con tanto di cuoricini e baci dal Lido Varca D’Oro di Napoli agli amici di Kabul. 

Abbiamo buttato via venti anni di vite umane e la situazione dell’Afghanistan non è mai mutata. Ora i talebani formeranno un governo. Un po come affidare la gestione dei roghi tossici agli stessi piromani che l’hanno appiccato.

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