Afghanistan, bloccato il volo italiano con 40 giornalisti diretti a Herat. Gli Emirati Arabi dicono no…

Sgarbo diplomatico degli emirati arabi. Il Boeing 767 dell’Aeronautica Militare con 42  giornalisti a bordo e alcuni soldati è stato bloccato per tre ore all’aeroporto di Damman. In Arabia Saudiuta. Il volo, partito da Pratica di Mare a mezzanotte, era diretto a Herat in Afghanistan. Per assistere alla cerimonia di ammaina bandiera del contingente italiano. Un un rito simbolico che segna la fine della nostra missione militare ventennale. Nell’ambito del ritiro Nato delle missioni internazionali, iniziate dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001.

Nonostante il piano di volo già accordato, agli Emirati arabi hanno impedito al c omandante Valentina Papa il sorvolo sui cieli. Il Boeing è stato costretto d atterrare in Arabia Saudita (Dammam). E cambiare il piano di volo. Dopo la sosta forzata, l’aereo militare ha ripreso il viaggio per Herat. La cerimonia a causa dell’imprevisto è stata rinviata di circa 4 ore.

Ora l’Arabia Saudita deve immediate spiegazioni all’Italia. Per un gesto incomprensibile. Sul blocco del volo, il segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi, ha convocato l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti. Omar Al Shamsi. L’ambasciatore italiano ha manifestato “la sorpresa. E il forte disappunto per un gesto inatteso. Che si fa fatica a comprendere”.

La cerimonia di ammaina bandiera nell’hangar dell’aeroporto di Herat è iniziata con un minuto di silenzio per i caduti in Afghanistan.  Alla presenza del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che viaggiava su un altro volo. E che si è scusato con i cronisti dell’inconveniente del blocco del volo a Damman.

“La questione non è dipesa da noi. Sono state mosse alcune iniziative di carattere diplomatico”, ha detto il ministro Guerini. È  stato convocato l’ambasciatore degli Emirati al ministero degli Esteri. Per chiedere spiegazioni. E per manifestare tutto il disappunto e lo stupore. Per avere negato il sorvolo rispetto a decisioni che erano già state comunicate. Assunte e garantite”.

Presenti anche il comandante Nato Austin Miller e del generale Enzo Vecciarelli. Il comandante del Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) il generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano. Il comandante della Brigata Folgore. Il generale Beniamino Vergori. E il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare. Il ministro della Difesa ha sottolineato come la collaborazione con l’Afghanistan continuerà. Anche senza la presenza fissa dei militari italiani. “Proprio per non vanificare quanto fatto e ottenuto in questi anni“.

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