Affonda barcone di migranti: decine di morti, molti sono bambini

Sale a oltre 40 il bilancio, ancora provvisorio, dei morti durante uno sbarco di migranti avvenuto all’alba di oggi davanti alla spiaggia di “Steccato” di Cutro, a venti chilometri da Crotone. Ormai, alla luce di questi terribili numeri, si può parlare di una vera e propria tragedia sulle coste calabresi. L’ennesima tragedia marittima che si consuma vicino alle coste italiane.

Secondo la testimonianza di un responsabile della Croce rossa italiana presente sul luogo, i cadaveri finora recuperati continuerebbero a salire. Il bilancio delle vittime, come purtroppo spesso accade in questi casi è destinato certamente ad aggravarsi.

L’imbarcazione partita dalla Turchia, secondo quanto si apprende, sarebbe finita contro gli scogli a causa del mare agitato. Il barcone ospitava in tutto 250 migranti in arrivo da Iran, Pakistan e Afghanistan e, a causa del mare agitato, non ha retto al moto ondoso. Il vecchio barcone (si sarebbe tratto di un peschereccio) si è spezzato in due e le persone a bordo, secondo le prime ricostruzioni, sono finite in mare morendo annegate. Secondo alcune fonti, i migranti “non hanno fatto in tempo a chiedere aiuto” e alcuni dei sopravvissuti avrebbero raggiunto la costa con i propri mezzi. Tra le vittime di questo terribile naufragio c’è anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra i corpi finora recuperati da soccorritori e forze di polizia. Tra le altre vittime accertate ci sono, purtroppo, anche un bambino di 7 anni e un altro di 3 anni.

Sul posto, subito dopo il terribile naufragio, si sono recati i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco, 118 ed istituzioni civili locali. L’obiettivo è quello di continuare i soccorsi in mare e salvare più persone possibile. Sul posto per i soccorsi sono intervenuti anche la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Nell’area del naufragio sono attivi, tra l’altro, due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. Al momento sono circa un centinaio le persone tratte in salvo mentre continuano le ricerche di altri sopravvissuti. Fonti della prefettura parlano di almeno altri 70 dispersi.

Non tarda ad arrivare l’intervento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che si è detto estremamente addolorato del naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi. “È una tragedia immane – ribadisce il titolare del Viminale – che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati”. Le parole d’ordine del ministro Piantedosi sono due: contrasto all’immigrazione irregolare e “fermare le partenze” a monte.

In mattinata, subito dopo la tragedia, è arrivata la nota, sentita ed emozionata del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “Un barcone che trasportava migranti – spiega il governatore – si è spezzato, a causa del mare in tempesta, davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una trentina di chilometri da Crotone. Decine e decine di morti annegati, tra di loro anche bambini, tanti i dispersi. La Calabria è in lutto per questa immane tragedia”. Da qui, il suo grido di allarme lanciato all’Europa: “I calabresi hanno accolto questi migranti senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cos’ha fatto l’Unione Europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità?”. Domande che, oggi più che mai, necessitano di una risposta chiara e netta di Bruxelles.

Pubblicato da edizioni24

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