Addio Alitalia. L’affondo di Giorgia Meloni: “L’hanno svenduta ai tedeschi”

Il volo è quello Roma-Cagliari. L’ultimo di Alitalia. Che tristezza, anche per quel brand vagamente futurista che non vedremo più. «Grazie per aver volato ed essere stati sempre con noi», saluta l’hostess dal gate prima di avviare le operazioni di imbarco. Sembra una delle “signorine buonasera” della Rai prima del loro oscuramento. Ma le sue parole vengono accolte dagli applausicommossi dei passeggeri in coda. Ma se in volo a prevalere è la nostalgia, tra i dipendenti a terra prevalgono rabbia e rimpianto. Si sono dati appuntamento davanti al Terminal 3 di Fiumicino per un presidio organizzato dai sindacati di categoria.

Sono le loro bandiere a sventolare, seppure mestamente, nel giorno dell’addio alla vecchia compagnia di bandiera. La parola “resistenza” campeggia a lettere cubitali su un grande striscione. In parallelo, si vivacizza anche il sit-in spontaneo dei lavoratori. Sono lì per vedersi e per salutarsi, a prescindere dalla mobilitazione dei sindacati. Recriminazione, si diceva. La si coglie in pieno nelle parole di Augusto Angioletti, ex comandante Alitalia e già alla guida dell’Anpac, l’Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale. «Alitalia oggi “muore – ricorda in un’intervista all’AdnKronos – perché sono state perse negli anni tutte le potenziali occasioni di cambiamento sostanziale in line con quello che i tempi avrebbero richiestoMa anche perché a fine anni Novanta la politica perse una occasione unica».

Angioletti definisce quel momento come «unico dal punto di vista strategico, gestionale e finanziario». La definisce un’occasione che «avrebbe fatto diventare Alitalia uno dei player più importanti del mercato», oltre che «risparmiare a contribuenti svariati miliardi di euro». Angioletti si riferisce al biennio 1997-1998. Governava il centrosinistra, ma perse l’occasione della partnership con Klm che avrebbe rappresentato la risposta alle neonate Star Alliance e OneWorld. «Una fusione – sottolinea l’ex-comandante – come quella che la stessa Klm avrebbe poi realizzato solo dieci anni dopo con Air France». Rimpianto, nostalgia e rabbia anche nel commento di Giorgia Meloni: «Oggi è l’ultimo giorno di Alitalia, oggi se ne va un altro pezzo di Italia, un nostro gioiello, l’hanno svenduta ai tedeschi».

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