Addio a Pelè, campione eterno. Per il mondo “era il calcio”i

Pelè è morto. La leggenda del calcio brasiliano si è spento oggi all’età di 82 anni all’ospedale Albert Einstein di San Paolo. A darne notizia, sul suo profilo Instagram, la figlia Kely Nascimento: «Tutto ciò che siamo è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace»… Alla fine ha ceduto al male che lo aveva invaso da tempo e alla stanchezza di dover combattere contro un nemico che negli ultimi mesi aveva infierito su un fisico provato dalla malattia e dalle cure e su un animo piegato dalla fatica. Eppure, “O Rey” un ultimo prodigio prima di andarsene l’ha fatto. Verrà sepolto a Santos, comune del Brasile nello Stato di San Paolo e, soprattutto, il comune dove giocava la squadra in cui ha militato per quasi 20 anni.

La notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo: Tra le manifestazioni di cordoglio nel mondo anche quella del presidente della Figc, Gabriele Gravina: «Un dolore enorme. Oggi lo sport piange un grandissimo, perché Pelè era il calcio». L’ Atleta del secolo era ricoverato dal 29 novembre all’ospedale Albert Einstein, a San Paolo. Il ricovero è avvenuto per un’infezione respiratoria dopo aver contratto il Covid-19 e per la rivalutazione delle cure del tumore al colon.  Il decesso, è seguito a una insufficienza multiorgano, risultato della progressione del cancro del colon associato alla sua precedente condizione clinica.

E proprio nelle sue ultime ore di vita: lui, ricoverato da settimane nell’ospedale Albert Einstein di San Paolo, è riuscito a riunire intorno al suo capezzale tutta la sua famiglia allargata. Uno accanto all’altro e vicino al padre, al nonno, al marito, al grande campione, per dirgli addio. Tutti insieme. Anche Octavio e Gabriel: i due nipoti che Pelé ha avuto dalla figlia naturale Sandra, riconosciuta dal fuoriclasse brasiliano soltanto negli anni ’90, al termine di una lunga disputa giudiziaria. E morta nel 2006, a 42 anni, per un male incurabile. Ci sono anche loro, in quella stanza dell’ospedale di San Paolo dove Pelè è ricoverato da fine novembre e dove ha disputato l’ultima partita: quella più ostica contro un male che non gli ha dato chance di vittoria.

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