“Abbiamo fame di Giustizia”, il Referendum sulla Giustizia supera quota cento

Non si ferma l’iniziativa di Lega e Partito Radicale “Abbiamo Fame di Giustizia!”. In poco più di 24 ore hanno già superato quota 100 le adesioni allo sciopero della fame iniziato da Roberto Calderoli e Irene Testa. L’obiettivo è “abbattere il muro di silenzio eretto sui referendum della giustizia in programma il 12 giugno”, si legge in una nota della Lega. Aderire all’iniziativa è possibile anche online su referendumgiustizia.it

Il sottosegretario al Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Tiziana Nisini al secondo giorno di digiuno dopo aver aderito all’iniziativa promossa da Calderoli osserva che “il referendum del 12 giugno rappresenta un’occasione unica per cambiare la giustizia in Italia. Il muro di silenzio calato attorno a questa iniziativa, non ci spaventa. È un diritto dei cittadini essere informati e la democrazia non è solo un sostantivo con cui riempire gli slogan elettorali”.

Per Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, i cinque referendum sulla giustizia “rappresentano un’occasione unica, forse irripetibile, per rinnovare la giustizia, per procedere a una riforma necessaria e ormai ineludibile. Il nostro sciopero della fame serve per dare il giusto risalto al referendum e tutelare la democrazia perché i cittadini devono essere informati sui quesiti e messi nelle condizioni di decidere”.

“Dopo tre giorni di sciopero della fame e tre chili persi – racconta Calderoli a Un giorno da pecora – sto benissimo, non sento neanche più appetito. Prendo solo due caffè con due cucchiaini di zucchero al giorno”. “Per fortuna non ho nessuna voglia di mangiare, forse in questo un aiutino dall’alto dal vecchio Marco Pannella mi sta arrivando, lui avrebbe iniziato un mese fa lo sciopero della fame. Io però tengo duro fino al 12 giugno, andrò avanti così”. Qualcuno delle istituzioni si è fatto sentire? “La Casellati mi ha scritto una lettera e mi ha detto che ne parlerà anche con Fico”. Salvini potrebbe partecipare alla sua protesta? “Lui condivide la mia battaglia – ha detto a Rai Radio1 Calderoli – sono convinto che qualcosa farà anche Matteo”.

I radicali intanto hanno denunciato all’Agcom la trasmissione “Che tempo che fa” per l’intervento sui referendum di Luciana Littizzetto. “Non certo per censurarla, ma per avere uguale spazio in una trasmissione con ascolti simili visto che – guarda che coincidenza! – era l’ultima puntata della trasmissione della stagione”.

Pubblicato da edizioni24

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