A Bassetti gli vogliono far fare la fine di Mussolini: “1700 minacce di morte. Mi danno del nazista, mi vogliono appendere a testa in giù”

“Sono sotto attacco: in due ore, 1.700 minacce di morte a me, a mia moglie e ai miei figli”. Il racconto di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino di Genova, è drammatico. In un ‘intervista  a Libero Quotidiano, l’infettivologo dice: «Mi dicono che sono un nazista, che mi aspetta un’altra Norimberga, mi vogliono appendere a testa in giù». Chi la minaccia?  «I no-vax! Si firmano con una doppia “v” rossa, sono frasi di stampo terroristico, dalle 11 di sera all’una di notte sulla mia pagina Facebook è stato un continuo. Lo sa che vivo sotto protezione da mesi?».  Ha la scorta? «Tecnicamente è una sorveglianza attiva, davanti a casa e all’ospedale».

Bassetti lavora all’ospedale San Martino di Genova, dove alcuni giorni fa è morta la giovane Camilla. «Sulla vicenda – spiega l’infettivologo – ho una mia idea, ma non dico niente perché c’è un’indagine. Ma è incredibile che ci sia gente pronta a vomitarmi addosso di tutto appena c’è il sospetto che qualcosa nella vaccinazione sia andato storto». E poi ancora. «Concentriamoci di più sulle anamnesi, parlo in generale, sulle patologie pregresse e in corso di chi riceve il vaccino. Ha poco senso dire “questo va dato sopra i 60 anni, questo sotto, questo è consigliato per i ragazzi”. E mi rivolgo anche ai lettori: non abbiate paura di rompere le palle al medico. Spiegategli tutto per filo e per segno».

Su AstraZeneca. «È sicuro ed efficace, d’altronde ci sono Paesi che l’hanno utilizzato in larghissima scala, penso all’Inghilterra, e la percentuale degli effetti collaterali gravi è stata dello zero virgola zero -zero qualcosa, come da noi del resto. Attorno a questo vaccino però ormai c’era un tale scetticismo che non aveva senso continuare a insistere. Il Cts, che ho spesso criticato ma stavolta per me ha usato il buonsenso, di fatto ha decretato la fine dei vaccini a vettore virale quindi anche di Johnson&Johnson». E poi ancora: «Mia nipote, che ha 25 anni e non prende la pillola anticoncezionale, è stata vaccinata in un “open day” con AstraZeneca, e gliel’ho consigliato io. E vorrei ricordare che io l’avevo detto fin da subito, sui giornali e in tivù, che l’interazione con la pillola poteva creare problemi. La scelta del Cts è stata più politica che altro, ma ripeto che ormai erano sempre meno quelli disposti a farsi iniettare AstraZeneca. Aggiungo che non ha senso il continuo balletto sulle fasce d’età: stoppiamolo per tutti e bella finita. Concentriamoci su quelli a “mRna”, ossia Pfizer, Moderna e quando arriverà Curevac».

AstraZeneca – ha concluso – «dà una botta di anticorpi maggiore, più protezione rispetto agli altri nell’immediatezza della dose e questa botta può causare eventi avversi come febbre e malessere più che con Pfizer o Moderna».

Pubblicato da edizioni24

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