Il Col. del Ruolo d’Onore dell’Esercito Carlo Calcagni a ith24: “L’abbraccio di Adriana la medaglia più importante”

a cura di Gian Luca Pasini

Fisico stremato dalla fatica, occhi lucidi e cuore stracolmo di emozione: era così Carlo Calcagni al termine della seconda edizione della Roma XXIVh organizzata all’autodromo di Vallelunga (Campagnano di Roma – RM) il 16 ed il 17 luglio scorso, che ha visto la partecipazione di centinaia di ciclisti giunti da tutta Italia.

Nonostante fosse privo di forze per il grande sforzo profuso nella lunga pedalata ed il caldo eccezionale che ha caratterizzato queste due giornate di festa, Carlo, motivato dal suo motto “MAI ARRENDERSI”, ha regalato il suo immenso sorriso che gli illuminava il volto.

Le medaglie vinte sul campo da Carlo sono tante, ma le più importanti si racchiudono nei molti abbracci, come quello con Adriana (i due nella foto), giovanissima trapiantata e atleta del Team “La Fenice” composto, proprio per l’occasione, da 6 ragazzi/e che insieme a Calcagni hanno preso parte alla lunga pedalata.

Tutti con una caratteristica in comune: dializzati e trapiantati, a dimostrazione che lo sport non deve essere precluso a chi convive con gravi problemi di salute.

Carlo ha coinvolto ed incitato i compagni di squadra in una staffetta volta a dimostrare l’importanza dell’attività sportiva che diventa fondamentale per il recupero psicofisico dell’individuo, ancor più se ammalato, cercando di far comprendere e capire, a chi continua ad ESCLUDERE, che lo sport DEVE essere di tutti e per tutti.

Al termine della due giorni, Carlo, fortemente voluto e designato Capitano dai ragazzi del Team “La Fenice”, ha fatto dono ad Adriana del suo libro autobiografico “Pedalando su un filo d’acciaio”: “Con l’augurio di realizzare ogni desiderio perchè tutto è possibile se ci credi veramente, soprattutto se non ti arrendi. Anche grazie a te, a Vallelunga abbiamo raggiunto un grande risultato di squadra: uniti si vince sempre” e della medaglia del “TEAM CALCAGNI MAI ARRENDERSI” che ha donato a tutti i componenti del Team “La Fenice”.

Tu sei per noi un campione, sei un capitano. Ci hai insegnato tanto, quando tu hai parlato mi sono venuti i brividi: hai lottato tanto nella tua vita e fai tanto per noi” le parole di Adriana.

“Capitano” d’eccezione de “La Fenice” ha voluto rivolgere il suo pensiero ai suoi giovanissimi ragazzi: “Siete voi la mia forza” e, rivolgendosi ad Adriana “anche tu mi ha dato quell’energia che mi serve per affrontare le mie quotidiane difficoltà.

Poi rivolgendosi a noi: “E’ bello essere per questi ragazzi e per i loro familiari un mezzo di gioia. Come la fenice risorge dalle ceneri, così noi, attraverso lo sport, chi con il trapianto, chi con le terapie, chi con la dialisi, siamo presenti e trasmettiamo, nonostante tutto, messaggi di vita e per la vita”, un messaggio che Carlo ha vissuto in ognuna delle sue pedalate che in quelle 24 ore continue, a tutta, hanno portato il Team “La Fenice” a realizzare una vera e propria impresa, riuscendo a percorrere ben 380 km (https://youtu.be/XosXWBy6awg) dimostrando che “uniti si vince sempre”.

Anche il campione di Formula 1 Giancarlo Fisichella, organizzatore dell’evento ciclistico insieme a Emiliano Cantagallo, ha voluto commentare la straordinaria impresa: “Le faccio i miei personali complimenti Colonnello. Grazie per la sua presenza in Roma XXIVh, alla quale ha dato la responsabilità di portare un messaggio importante come il suo”.

Ancora una volta abbiamo avuto la fortuna di poter assistere e toccare con mano, proprio grazie a Carlo ed ai ragazzi trapiantati e dializzati, il vero significato racchiuso nella parola “vita” che troppo spesso diamo per scontata, non rendendoci conto che trattasi di un “dono” e che non a tutti viene data una seconda possibilità.

Come disse San Francesco D’Assisi: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.

Pubblicato da edizioni24

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