Il Colonnello Carlo Calcagni a ith24: “Arrendersi mai! Vivere… lottare… crederci e soffrire… ma… mai arrendersi”

Col. Carlo Calcagni

By Nina Z

Oggi vogliamo riportare le parole di un grande uomo, un soldato. Un ufficiale , il Colonnello Carlo Calcagni. Uno di quelli che ha scolpito nel cuore quel tricolore che molti spesso dimenticano. Un amico dell’editore, di quelli rari. Che oggi vogliamo presentarvi. Lo facciamo con le sue parole.

Ecco chi è il Colonnello Carlo Calcagni

Per tutti Voi che ancora non mi conoscete:
mi chiamo Carlo Calcagni, sono un Ufficiale del Ruolo d’Onore dell’Esercito.
Un militare, servitore dello Stato e Vittiima del Dovere. Chi è stato un militare, lo è e lo sarà per sempre!

La mia professione?

Una vera e propria passione, oltre all’innata attitudine: paracadutista, pilota e istruttore di Elicotteri. Sono stato impegnato in più Missioni Internazionali di Pace. Sono un convinto Patriota: ”SIAM PRONTI ALLA MORTE…” recita il nostro Inno Nazionale.

Sono le parole più belle e le scriviamo sul nostro cuore, sulla nostra pelle, prima ancora che inizi l’addestramento!
Ubbidiamo ai nostri superiori, Sempre!
Per quelli come me, ubbidire ai superiori è un modo di riverire la nostra Patria.
Nessuno pensi che si possa andare in quei teatri di guerra a prestare soccorso a corpi dilaniati dalle bombe, solo per un salario, anche se di tutto rispetto.
Senza una fervida fede, non affronti tanto dolore, tante privazioni, tanto disagio.
Io c’ero in quei teatri di sangue; con l’elicottero cercavo di salvare vite umane!

Scendevo abbracciando quei fratelli feriti e li portavo via da quei campi di morte.
Sapevo… tutti noi sappiamo che un angolo di cielo è sempre pronto per noi soldati.
Questa consapevolezza ti rende solo più orgoglioso e ancor più determinato ne fare il tuo dovere.

MAI avrei potuto immaginare che qualcuno fosse a conoscenza, senza informarci, di un altro nemico, più subdolo, più crudele, più vigliacco, che ha un nome ed un cognome: Uranio Impoverito!

La giustizia forse farà luce su questa crudeltà, ma intanto si contano i morti, purtroppo tanti… troppi!

E le sofferenze?

Indescrivibili!

Il dolore, la sofferenza, si accumula alla rabbia quando scopri che il tuo corpo si sta distruggendo non per un colpo di fucile, non per l’esplosione di una mina, ma per un vile attentato alla tua vita da parte di chi avrebbe dovuto proteggerla: la tua Patria!

Vorrei tanto sperare che non sia così!
…..ma devo andare avanti!

Sono un Padre, sono un figlio e sono un uomo, prima ancora che un militare!
La mia passione la bicicletta, l’ho dovuta adattare alla mia nuova tormentata situazione sanitaria. Adesso è un Triciclo!
Che dolore, che vergogna i primi giorni che la Commissione Medica della Federazione Ciclistica Italiana ha sentenziato questa necessità.
Il mio stato di salute è grave. Anzi, i medici che mi seguono e che si prendono cura del sottoscritto lo definiscono “gravissimo”.

Il mio corpo e tutti i miei organi sono minati. Oramai vivo girando da un ospedale all’altro. Quintali di medicine, palliativi che non potranno mai guarire ma solo tentare di preservare e rallentare la malattia autoimmune, cronica, degenerativa e irreversibile!
Tutti i miei organi riportano danni, ma non sono solo. Purtroppo non è successo solo a me!

Ci sono altri commilitoni! Ragazzi che muoiono lentamente senza reagire, abbandonandosi, arrendendosi tristemente, alzando la bandiera bianca!
E per noi militari arrendersi è la peggiore situazione morale: ARRENDERSI MAI! Vivere… lottare… crederci e soffrire… ma… MAI ARRENDERSI!!!

Pubblicato da edizioni24

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