25 Aprile: le 8 balle plateali dei “luogocomunisti” sulla data più divisiva del nostro calendario politico

Si chiama fact-checking e indica il metodo che mira a stabilire se il contenuto di una notizia sia vero o falso. In italiano si direbbe smascheramento, ma l’inglese, si sa, è più trendy, e tanto fa. Qui di seguito, sottoponiamo a fact-checking otto tra i più consolidati luoghi comuni sul 25 Aprile nella speranza di far chiarezza sulla loro mancanza di fondamento storico.

Falso: si è trattato di un conflitto tra nazioni, privo di qualsivoglia finalità umanitaria. Prova ne sia che i pretesi liberatori combattevano fianco a fianco con il tiranno Stalin e che i popoli dell’Est Europa hanno dovuto aspettare ancora mezzo secolo prima di ottenere libertà e democrazia.

2) La Seconda guerra mondiale ha spazzato via il razzismo

Falso: come ha ricordato ieri il giornalista Massimo Fini, tra gli Alleati vi erano anche i militari del SudafricaStato che ha conservato l’apartheid per la popolazione nera fino al 1994, mentre, in pieni anni ’60, in non pochi Stati Usa vigevano ancora legislazioni razziste.

3) La Resistenza è stata una guerra di liberazione dall’invasore tedesco

Falso: l’Italia era entrata in guerra al fianco della Germania e i soldati nazisti erano presenti sul nostro territorio in quanto alleati. Ad invadere militarmente l’Italia furono gli Anglo-Americani.

4) La Resistenza è essenzialmente consistita nello scontro tra democrazia e dittatura

Falso: la Resistenza è stato un fenomeno egemonizzato militarmente dalla fazione comunista, che aveva come punto di riferimento e come punto di approdo l’Unione Sovietica di Stalin. Ne fanno fede le violenze perpetrate a guerra ormai finita su borghesiproprietari e sacerdoti nel cosiddetto “triangolo della morte” e il tragico destino della “Brigata Osoppo“, sterminata dai “rossi” della “Brigata Garibaldi” dopo che i suoi uomini (partigiani liberali, azionisti, socialisti e cattolici) si erano rifiutati di passare alle dipendenze del IX Corpus sloveno guidato da Josip Broz, detto Tito. Obiettivo dei comunisti italiani era infatti quello di agevolare le mire espansionistiche della Jugoslavia a danno dei territori della Venezia Giulia.

5) Il 25 Aprile è la festa di tutti

Falso: sin dalla fine degli anni ’40 il Pci ha mostrato una concezione “proprietaria” di questa data. Prima addebitando a De Gasperi, che aveva estromesso i comunisti dal governo, la rottura dell’«unità antifascista» e poi additando la Dc come una sorta di fascismo di ritorno. Stessa sorte è toccata a CraxiBerlusconiSalvini e ora anche Meloni. È nato anche così il mito della “Resistenza tradita” che negli anni ’70 armò di spranghe l’ultrasinistra e di pistole e mitra le Brigate Rosse.

6) La Resistenza è il secondo Risorgimento

Falso: il Risorgimento portò all’Italia unita sotto Vittorio Emanuele, suo primo re, ma seppe includere tra i Padri della Patria anche il repubblicano Giuseppe Mazzini. La Resistenza, invece, alimenta il proprio mito solo tenendo in vita lodio di parte. Il Risorgimento riunì tutti gli italiani nella nazione; la Resistenza continua a dividere in nome della fazione. La sua celebrazione ha sempre un nemico da escludere: non molto tempo fa capitò persino ai partigiani della Brigata Ebraica.

7) Il 25 Aprile celebra la nostra indipendenza

Falso: l’indipendenza italiana si realizza pienamente il 4 Novembre 1918, giorno che segna il ritorno all’Italia delle Terre irredente. In tal senso, molti storici sono concordi nel definire la Grande Guerra ’15-18 come la quarta guerra d’indipendenza e, conseguentemente, nel considerarla come il completamento del Risorgimento. Il 25 Aprile festeggia, semmai una guerra civile. Un caso unico al mondo. Infatti gli Usa celebrano la loro principale festa nazionale il il 4 Luglio, giorno dell’indipendenza dalla corona inglese, e non il 9 aprile, giorno che segna la fine della sanguinosa Guerra di Secessione tra Stati del Sud e Stati del Nord. Lo stesso accade in Spagna dove si festeggia il 12 Ottobre, giorno della scoperta dell’America, come El dia de la Hispanidad. Ad ufficializzarla, nel 1958, fu il Generalissimo Franco, che pure arrivò al potere a seguito di un feroce scontro fratricida durato tre anni (1936-1939).

8) L’antifascismo ha riportato la democrazia

Falso: antifascismo e democrazia non sono sinonimi. Nel senso che se tutti i democratici sono antifascisti, non tutti gli antifascisti sono democratici. I comunisti ne sono la dimostrazione palpabile. Se invece che dagli Anglo-Americani l’Italia fosse stata invasa dagli antifascisti russi di Stalin, avremmo dovuto aspettare gli anni ’90 per godere delle libertà democratiche.

Pubblicato da edizioni24

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